SIAMESE – “Elements”
(Long Branch Records) La modernità investe il nuovo album dei danesi Siamese capitanati dal chitarrista, autore e anche produttore Andreas Kruger e dal frontman Mirza (altro…)
(Long Branch Records) La modernità investe il nuovo album dei danesi Siamese capitanati dal chitarrista, autore e anche produttore Andreas Kruger e dal frontman Mirza (altro…)
(Autoproduzione) Gran bella mazzata questo “With Murderous Intent” secondo album per gli inglesi Blacklist. Fedele alla tradizione thrash che ha reso immortali band come Exodus e Dark Angel, la formazione albionica non si limita tuttavia a riproporre o copiare quanto proposto in passato, ma espande il proprio sound verso lidi vicini al death metal ed al black melodico, avvicinandosi per alcuni versi allo stile delle brasiliane Crypta. (altro…)
(AOP Records) Il terzo album dei tedeschi Uprising non prende prigionieri… ma maglio parlare al singolare visto che si tratta della dimensione artistica di W, il quale per l’occasione si fa aiutare alla batteria da Austin Lunn, mastermind dei Panopticon. (altro…)
(Nuclear Blast Records) “Somewhere Far Beyond” è il quarto disco dei Blind Guardian; uscito nel 1992, l’album segna una svolta nello stile della formazione di Krefeld, dopo il power speed metal dei primi due lavori “Battalions Of Fear” e “Follow The Blind”, aumentando sensibilmente le parti epiche e corali che cominciavano già a fare capolino nell’interlocutorio “Tales From The Twilight World” ed inaugurando un periodo di grazia ed ispirazione, culminato nel capolavoro “Imaginations From The Other Side” e nell’ambizioso epicissimo e meraviglioso “Nightfall In The Middle Earth”. (altro…)
(High Roller Records) Una band apprezzabile per il suo stile old style, sospeso tra heavy e power metal. Ironflame, in realtà un progetto personale dello statunitense Andrew D’Cagna, sono al quinto album dove rinforzano questi principi di stile esponendoli nella loro totalità, senza alterazioni o concessioni alla modernità. Andrew D’Cagna è alla (altro…)
(autoproduzione) Radicati nel Maine, Stati Uniti, e in realtà underground, come anche la stessa autoproduzione vuole testimoniare, Manic Abraxas si ripresentano con un quarto album piuttosto micidiale, contorto e senza preconcetti di stile. “Skinformation” forre circa trentasei minuti con otto composizioni che tendono a spaziare tra (altro…)
(Someoddpilot Records) Scott Shellhamer di Chicago e Jason Butler di Austin, uniscono le forze e la creatività per questo progetto denominato Moiii. I due si avvalgono di vagonate d’elettronica corredata da chitarre, basso e batteria e della collaborazione di Thor Harris, batterista e percussionista, e Surachai, sintetizzatori (altro…)
(autoproduzione) Pregevole iniziativa per gli storici Hyaena, band heavy metal toscana, che guadagnano la pubblicazione del demo dal vivo “Urla” del 1994. La formazione di questo concerto vedeva Biagio Volandri Verdolini alla voce, Gabriele Bellini alla chitarra, i due tastieristi Alessio Becheroni e Andrea Zingoni, Massimiliano Leggieri al basso (altro…)
(W.T.C. Productions) I True Black Dawn nascono nel 1992, con un altro nome poi cambiato e infine preceduto da ‘true’ a causa di minacce legali da una band omonima, ha inciso ad oggi solo tre album e altrettanti demo. I True Black Dawn sono sacerdoti del black metal e soltanto Wrath rappresenta le origini della band che al (altro…)
(Soulseller Records) Cinque anni dopo il secondo album “Pits”, i Svartelder ne pubblicano uno nuovo. I norvegesi si rivelano abili nel tinteggiare il proprio black metal attraverso evidenti influenze della scuola nazionale del genere. L’opener “Psychotic Symphony” riporta alla mente i Mayhem, con quella torbida oscurità, non da meno si avvertono (altro…)
(Century Media Records) 1994. Il black metal nordico imperversa. Dalla nativa Norvegia all’esordiente Svezia, la musica delle arti oscure si espande, dilaga, esaltando un pubblico che si trova finalmente davanti ad un metallo che non nasconde le vere intenzioni, che non finge: finalmente il culto di tutto ciò che appartiene alle tenebre diventa musica, diventa spettacolo, uscendo dalle dimensioni tetre che lo hanno generato. (altro…)
(Peaceville Records) Gli Orange Goblin sono stati tra le migliori realtà stoner e da qualche anno quel genere non è più sufficiente a catalogare la musica dei londinesi. “Science, Not Fiction” conferma la validità artistica della band. Tuttavia la produzione, almeno dal promo ricevuto, restituisce una band con sonorità piatte, compresse, in fondo (altro…)
(Autoproduzione) Un album affascinante, spiazzante e lontano da qualsivoglia catalogazione questo “In Disorder Spectrum”, il secondo per gli emiliani Philosophy Of Evil. La follia e la totale assenza di schemi precostituiti sono i cardini su cui si basa l’arte di questi artisti, in grado di spaziare tra svariati generi con totale disinvoltura e senza forzatura alcuna. (altro…)
(20 Buck Spin) La band ispirata da Lucio Fulci, regista italiano, pubblica un album che celebra uno dei film più discussi del realizzatore cinematografico “The New York Ripper”. I casertani puntano a pezzi brevi. Da meno di due minuti e neppure tre, fatta eccezione per la conclusiva “Il Miele Del Diavolo” che li supera di soli due secondi. Tutto ciò (altro…)
(Totem Cat Records) Non potevano scegliere un titolo migliore per l’album gli statunitensi Black Pyramid, considerando sia la durata titanica del disco, sia perché sono passati ben undici anni dalla loro ultima fatica “Adversarial”. (altro…)
(Selfmadegod Records) Non si sente più parlare dei Parricide perché pare siano ormai fermi. Pubblicato l’album “Sometimes It’s Better to Be Blind and Deaf” nel 2015 è poi calato il sipario sulla formazione polacca che negli anni ’90 esordì con un death metal carnale, con tratti gore, in debito con i Carcass e tanto poi da essere risucchiati dalla (altro…)
(Nordvis Produktion) Gli svedesi Morcaint, nonostante siano in circolazione da oltre 15 anni, sembrano non essere molto attivi. Un primo EP l’anno scorso seguito da questo nuovo lavoro, questa esternazione spirituale ed epica della loro forma d’arte. (altro…)
(Season Of Mist) Nuovo lavoro per Eivør Pálsdóttir, cantante e chitarrista, la quale incise e pubblicò il suo primo lavoro nel 2000, aveva 17 anni. Già a 13 anni appariva in TV in un concorso. Nata nelle isole Fær Øer, ne incarna lo spirito mistico e mitologico, nonché la sua sconfinata e possente bellezza naturale, veicolando il tutto in musica. Eivør (altro…)
(AFM Records) Terzo album per l’horror metal band svedese, un album che esce in occasione della loro esibizione al Wacken Open Air 2024, tanto per aggiungere impeto a questa impostazione pomposa! (altro…)
(Season Of Mist) I Seth e l’etichetta hanno diffuso l’album in streaming gratuito in anticipo rispetto alla data di uscita, fissata al 14 luglio. Una volta svelate le sembianze di “La France des Maudits” ognuno avrà fatto suo questo album dei francesi, il quale in fin dei conti mostra un certo fascino e consistenza nel suo essere. “La France des Maudits” (altro…)
(Invictus Productions) Full length di debutto per Mages Terror, quartetto australiano costituito da personaggi piuttosto conosciuti nella scena estrema di Brisbane; (altro…)
(AOP Records) “Age of Unreason” è un album che pur rientrando nella sfera del black metal, è mosso da trame estemporanee come il post metal e l’avantgarde. I ColdCell hanno inciso cinque album in dodici anni, considerando che di mezzo c’è stata anche la fase del CoViD, sono dati che dimostrano come la band di Basilea sia molto attiva. Le atmosfere (altro…)
(Avantgarde Music’s Unorthodox Emanation) Terzo album per I Defacement, terzetto con base a Utrecht, in Olanda, anche se sia il chitarrista Khalid Azagoth ed il cantante/bassista Forsaken Ahmed provengono dalla Libia, mentre il batterista Mark Bestia proviene da Romano D’Ezzelino, a pochi passi da Bassano del Grappa artista che ho avuto modo di veder suonare dal vivo svariate volte con numerose band, tanto che posso garantire che il nickname ‘Bestia’ è appropriato. (altro…)
(Elevate Records) Ormai Gabriels non sorprende più… per il semplice fatto che ormai i suoi dischi sono così creativi, complessi, evoluti e fantasiosi che non ci si può davvero aspettare niente di meno. (altro…)
(Metal Blade Records) “Heal” è ‘solo’ il quarto album dei Sacred Reich! Phil Rind, Wiley Arnett e Dave McClain, messi in ordine di anzianità nella band che è completata dal chitarrista Jason Rainey, morto purtroppo nel 2020 cioè l’anno dopo la pubblicazione del suddetto full length, avevano pubblicato un album tre anni prima. Pubblicheranno (altro…)
(Hells Headbangers) I Blood Feast sono una garanzia! Dopo una prima parte di carriera caratterizzata dai due album “Kill For Pleasure” e “Chopping Block Blues” e da un EP intitolato “Face Fate”, considerati dei classici minori da ogni amante del thrash che si rispetti, la formazione statunitense torna solo nel 2017 con l’ottimo come back “The Future State Of Wicked”, seguito l’anno dopo dall’EP “Chopped, Sliced And Diced” (recensione QUI). (altro…)
(Massacre Records) Dopo oltre venti anni gli Imperia arrivano a quota sette album in studio, svilendo in parte il loro dogma symphonic metal e guardando anche altrove, come però si è verificata nel recente passato. “Dark Paradise” però sembra davvero spostare l’asse dello stile e ora gli Imperia cambiano talmente tante volte le carte in tavola che viene (altro…)
(Metal On Metal Records) La trilogia sull’Inferno di Dante Alighieri è ora completa per In Aevum Agere. “Darkness, Then Light” è una rappresentazione monolitica dell’opera dantesca, attraverso suoni poderosi e l’ascendenza musicale dei celebri Candlemass non senza qualche buon riff irrobustito dei Black Sabbath ma dell’era post Ozzy. Più di tutto (altro…)
(Reaper Entertainment) Dalla Slovenia ecco il terzo album di questa heavy power band che nulla ha da invidiare a i nomi più blasonati del genere. Riff che catturano come i migliori Hammerfall, quella gloria che difende il metallo con fare guerrafondaia a-là Manowar, un vocalist che non teme nessuno e che ricorda l’immortale Ronnie James Dio con l’irruenza di Bruce Dickinson. (altro…)
(autoprodotto) Una band strana ma attraente, capitanata da Sharoón Eliashar, una artista nata a Gerusalemme ma cresciuta nei deserti della California, una musicista con basi classiche, medio-orientali ed etniche. (altro…)
(Reaper Entertainment) I Metal Church, la leggendaria band americana, ha avuto diversi vocalist in line up. Sicuramente i più iconici sono stati David Wayne, in particolare per la sua demoniaca performance sul disco di debutto omonimo ed il seguente “The Dark” (due capolavori assoluti), e poi il suo sostituto Mike Howe, firmatario -tra gli altri- di macigni quali “Blessing in Disguise” e “The Human Factor”. (altro…)
(Magnetic Eye Records!) Terzo album in un decennio di esistenza per questa heavy band americana con marcate venature doom. Però le cose non son così ovvie e questa venatura doomy appare provocante, in quanto sta sempre tra l’heavy metal puro e un hard rock suggerito a volte con prepotenza… senza mai però volerlo abbracciare completamente, rimanendo quindi solidamente in ambiti heavy. (altro…)
(Comatose Music) Poco più di otto minuti questa nuova pubblicazione marchiata da una delle etichette più estremiste e assurde che esistano, cioè la Comatose Music. Brutal/slam death metal, grindcore, frenesie technical brutal death metal, sono i terreni nei quali l’etichetta statunitense raccoglie le sue proposte. Wurm Flesh sono di Sacramento (altro…)
(AOP Records) È tutto deliziosamente sbagliato in questa release. Non solo la band ha origine nel territorio universalmente ed oggigiorno definito ‘fonte del male’ (San Pietroburgo, federazione Russa)… non solo si tratta di un disco vecchio, originariamente uscito nel 2020… si tratta pure dell’ultimo disco pubblicato dalla band, prima di questa apparente dissoluzione nel mondo dell’oblio, dietro un’arcaica cortina ormai più attuale che mai. (altro…)
(Hells Headbangers) In poco più di un decennio i francesi Skelethal hanno dato vita a tre dischi di death metal ricco di influenze americane e svedesi, spingendo sempre più verso un old style, un old school tanto ricco di nostalgia quanto di efferata aggressività. (altro…)